Al termine di una stagione per lui importante, in cui ha anche conquistato il titolo del Motoestate nel quale ha sviluppato al meglio la Bucci BR17GP4, Alessio Finello si racconta in vista di un 2019 che potrebbe prevedere per lui un cambio di categoria importante, ma ancora da definire e da valutare. Andiamo a sentire, direttamente dalle sue parole, tutto quanto ci ha raccontato…
Nella stagione 2018, non hai ottenuto il tuo miglior risultato in assoluto, ma hai migliorato – e non poco – i riferimenti cronometrici, soprattutto su alcune piste. Come valuti quest’annata?
“E’ stata una stagione positiva, anche se all’inizio i miei obiettivi erano diversi, mi avrebbe fatto piacere fare qualche podio, qualche exploit ogni tanto, ma ho visto subito fin dai primi test che il livello si era alzato notevolmente, perciò sarebbe stato difficile star davanti. Io ho sempre dato il mio 100% in ogni turno ed ogni allenamento, non sono riuscito a fare il mio miglior piazzamento, ma su ogni pista ho migliorato il best lap, ma soprattutto il passo gara, che era quello che mi mancava. A Misano sono stato per nove giri con il gruppo dei migliori, ero l’ultimo del trenino, prima di un problema alle braccia che non mi ha permesso di tenere quel ritmo, ma fino a quel momento è stato un dato molto significativo”
Hai corso con una Mahindra, moto di una casa che ormai si è ritirata, contro KTM, Honda e le TM ufficiali. La sensazione è che tu abbia ottenuto il massimo che potessi fare. Quale è la tua opinione in merito? E come valuti, positivamente o negativamente, questa evoluzione tecnica anche nel CIV, che ogni anno porta moto più performanti nel Campionato Italiano?
“Si, quest’anno ho corso con la Mahindra e secondo me non ho ottenuto il massimo delle possibilità di questa moto, al Mondiale l’hanno usata, sono andati più forte e quindi vuol dire che quei tempi sono fattibili con questo tipo di moto. Io in alcune piste mi sono avvicinato, in altre sono rimasto più lontano, penso che entrambi non siamo riusciti a sfruttare al massimo le potenzialità reciproche, ne io quelle della moto, ne forse la moto le mie. Però è stata un’esperienza formativa, un marchio diverso, con differenze rispetto alle altre moto e quindi ti permette di capire dove poter andare ancora più forte ed andare a limare il gap. Per quanto riguarda lo sviluppo, sono convinto che sia un particolare molto importante, per ridurre il gap tra i piloti del mondiale e quelli del CIV, ora avendo la possibilità di fare un CIV con una buona moto ed un buon team, puoi arrivare al Mondiale preparato ed è veramente un’ottima cosa”
Nel corso della tua carriera in Moto3, hai avuto modo di provare 3 differenti moto, sia a livello di telaio che di motore. Quali sono le maggiori differenze tra Mahindra e Ktm e con quale ti sei, nel complesso, trovato meglio?
“Allora si, nel 2017 ho corso con la KTM e lo scorso anno con la Mahindra, diciamo che KTM ha alcuni punti di forza e Mahindra altri. Con la KTM mi son trovato bene, ha un buon motore ma è difficile da mettere a punto e da guidare. Col motore però andavi a compensare gli eventuali piccoli errori, aprivi e riuscivi a recuperare la scia di chi ti stava davanti. Con la Mahindra è il contrario, è veramente bellissima da guidare, riuscivi a metterla a punto facilmente, ma mancava un po’ nel motore, facevi fatica a metterti in scia agli avversari e dovevi veramente guidare al massimo nel misto. Io però mi son trovato meglio con la Mahindra, forse anche perchè sono alto e ci stavo meglio, mi son trovato molto a mio agio”
Nel corso di questa stagione, sei stato una figura molto importante nello sviluppo della Bucci BR17GP4 con la quale hai conquistato il MotoEstate nella Moto4. Quali sono le tue impressioni sulla moto che è la base della Premoto3 costruita dalla casa di Felino? E’ un mezzo, all’interno di una categoria, che consiglieresti per allenarsi e che secondo te è formativo per i giovani piloti?
“Quest’anno ho corso anche con la Moto4, ho fatto da sviluppo alla Bucci Moto di Claudio, è stato bellissimo e lo ringrazio ancora tantissimo per avermi dato questa possibilità! Mentre sviluppavo la moto, io lo tenevo come allenamento, importantissimo per me. La moto è buonissima, è un’importante base per la Premoto3, poi Claudio ci sa fare e sa come andarci a lavorare. E’ un vincente, non è uno che entra e sta a guardare, è un vincente da subito. E si, assolutamente, è un grande allenamento per i ragazzini ed è una categoria da fare per i giovani che si approcciano alla Premoto3”
Quest’anno, ha dato l’impressione che tu sia diventato a tutti gli effetti un pilota “da gara”. Infatti, i tuoi migliori tempi, li hai ottenuti durante le gare, Hai notato anche tu questo particolare? Come lo spieghi?
“Sono un pilota da gara, si, ma c’è anche un altro motivo. Le gare sono gli ultimi turni del weekend e come ultimi turni riesco ad arrivare ad aver finalmente un setup buono, la confidenza necessaria e una fiducia maggiore nei miei mezzi e in quelli della moto. Girare, girare, girare, purtroppo io non sono un pilota che possa allenarsi 5 giorni a settimana in moto, sulla moto da gara. Vado in palestra, bici, piscina, ma con la moto riesco ad andarci nel fine settimana e con un Motard, un mezzo diverso da quello che poi vado ad utilizzare in gara, anche se mi ritengo fortunato ad avere comunque qualcosa con cui potermi allenare”
A proposito delle gare, la sensazione è che quest’anno, spesso, la partenza ti abbia penalizzato, non permettendoti di restare con dei gruppi che sarebbero stati alla tua portata. Però, hai deliziato spesso il pubblico con delle rimonte importanti. Come valuti tutto questo? E quale credi di poter considerare come la tua miglior gara in stagione?
“Veramente, quest’anno è stato incredibile, ho sbagliato ogni partenza della stagione! Purtroppo questa cosa mi ha penalizzato molto, perchè magari partivo decimo o dodicesimo e arrivavo alla prima curva ancora più indietro, dovendo fare dei sorpassi, perdendo così il gruppo davanti ed in piste come il Mugello ad esempio se perdi il treno di quelli davanti e la scia, poi è quasi impossibile andare a riprenderli. Talmente le ho fatte brutte le partenze, che sono addirittura riuscito a spegnere la moto nel giro di ricognizione al Mugello, partendo dai box… Come mia miglior gara, direi Imola, gara 2, perchè sono riuscito a tenere un ritmo buono dal primo all’ultimo giro, purtroppo alcuni intoppi all’inizio non mi hanno permesso di giocarmi il quarto/quinto posto, ma sono contento perchè ho girato sempre con il loro ritmo. Come rimonta invece, sicuramente il Mugello quando son dovuto partire dai box avendo spento la moto, ho recuperato 8 secondi al gruppo ai margini della top 10, facendo addirittura meglio, in pratica, di gara 1 quando son partito dalla griglia. E’ stata una gara che mi ha permesso di capire molto ed infatti nel weekend successivo ad Imola ho fatto la mia miglior gara”
Agli inizi della tua carriera, sei stato campione di Supermotard. Ora, è uno dei tuoi principali allenamenti. Che genere di differenze ci sono nella guida tra la pista, come con la Moto3, Moto4 o anche un 1000, ed il Motard? Ti è utile come allenamento anche per la guida, oppure più che altro come preparazione fisica?
“Io mi alleno molto con il motard perchè è la moto che ho disponibile, ma soprattutto perchè è una moto molto divertente, richiede una guida un po’ sporca, dove freni tanto davanti, dietro la fai derapare, entri in curva in maniera non pulita, ma allo stesso tempo è molto tecnica come moto, non è facile da guidare. Lo uso principalmente per fare fiato, resistenza, perchè la guida è diversa da una moto3 o da una moto da pista grande come una 600 o un 1000, ma fai fisico, passo, cerchi di allenarti al meglio anche fisicamente. La Moto4 invece è un po’ più semplice, si avvicina molto di più alla Moto3, ma ha meno motore e quindi devi essere molto pulito per poter andare veloce”
L’allenamento però non è solo in pista ed i piloti utilizzano l’inverno per prepararsi al meglio per la stagione successiva. Tu come stai affrontando quest’inverno? Quali sono i tuoi allenamenti principali?
“Non mi sono fermato ad allenarmi, voglio assolutamente farmi trovare pronto e sto continuando ad allenarmi tra palestra, moto, piscina, bici e tutto quello che mi può permettere di aumentare le mie possibilità. Come condizione fisica in questo momento penso di essere al top, anche con questo freddo sono andato più volte col motard, tra Ottobiano, Castelletto e così via e quasi tutte le volte ho completato più di 60 giri in pista, con un buon ritmo, costante, sempre nell’arco di un paio di decimi. Sono in forma e non vedo l’ora di iniziare”
In vista del 2019, hai qualche programma definito oppure stai ancora valutando al meglio la situazione? Quale sarebbe il tuo obiettivo, sia come categoria, sia come risultati?
“Per il 2019 stiamo ancora lavorando, l’idea è di cambiare categoria e fare un salto in avanti andando in 600, però vediamo, sono molto scaramantico e cerco di queste cose di parlarne il meno possibile. Se dovessi andare in 600, l’obiettivo sarebbe quello di puntare ad essere subito una sorpresa, provando fin dall’inizio a stare il più vicino possibile ai primi. Però stiamo a vedere cosa riusciamo a tirar fuori e nel frattempo non posso che continuare ad allenarmi per farmi trovare pronto”