“Il gran rifiuto”. Potremmo iniziare così a considerare la vicenda che in questi ultimi giorni ha tenuto banco tra i media italiani e tra i fan, ovvero il grande rifiuto di Valentino Rossi a concedere l’accesso ad Alessandro Delbianco, neo pilota di Max Biaggi nel CIV Moto3 ad allenarsi al Ranch con i ragazzi della VR46 Riders Academy.
Si, perchè questa questione sembra essere quella che più tiene banco a livello giornalistico… Non il fatto che un 6 volte campione del mondo decida di mettersi in gioco nel Campionato Italiano con un suo team, non il fatto che decida di farlo con una (eterna?) promessa come Delbianco ed un giovane piuttosto promettente come il 14enne napoletano Davide Baldini, che sembra essere completamente invisibile in questi giorni, data l’importanza mediatica di questa divertentissima – ma allo stesso tempo deprimente – storiella tra Biaggi e Rossi.
E qui, i meno addentro alle vicende potrebbero giustamente domandarsi che cosa diavolo c’entri in questa questione Valentino Rossi? E la risposta è semplice, secondo alcune testate giornalistiche online il pesarese avrebbe risposto un secco “NO” alla candidatura di Delbianco al Ranch, con la motivazione del “siamo già in tanti…” da molti considerata una semplice scusa, senza considerare alcuni fattori, che vogliamo elencare…
Il primo, puramente numerico, vede la VR46 Riders Academy essere composta da, in rigoroso ordine di classe di appartenenza, Franco Morbidelli, Lorenzo Baldassarri, Luca Marini, Francesco Bagnaia, Nicolò Bulega, Andrea Migno, Nicolò Antonelli, Stefano Manzi, Marco Bezzecchi, Denis Foggia e Celestino Vietti Ramus. Undici, senza considerare chi – pur non facendone ufficialmente parte – si allena costantemente in quel di Tavullia, come Mattia Pasini per fare un esempio… Pochi? Non diremmo.
Secondo particolare, quello puramente formale. A casa mia, detto “fuori dai denti”, comando io. E sinceramente, se una persona (o chi per lui) si auto invita, per quanto mi riguarda non solo resta fuori la prima volta, ma proprio non ci entra più. Soprattutto, se questa persona non mi contatta neanche personalmente, ma via terzi, per mezzo di conoscenze comuni.
Terzo ed ultimo particolare, quello tecnico. Biaggi e Delbianco (e pure Baldini, pilota molto talentuoso e seppur inesperto possibile sorpresa, nonostante non ne parli nessuno) saranno Team Manager e pilota di un team che porterà in gara delle Mahindra coi colori Sterilgarda nel CIV Moto3. E si da il caso, che nel CIV Moto3, ci sia pure il team RMU Racing, che quest’anno ha portato in gara Celestino Vietti Ramus. Si da il caso inoltre, che RMU sia partner ufficiale di VR46 da un paio di anni, portando anche sulle moto e sul camion il logo della società di Valentino Rossi. E allora per quale strano motivo io, Valentino Rossi, sono partner di un team che farà correre dei piloti in Moto3 al CIV e dovrei fare entrare ad allenarsi con me uno che porterà i colori di un altro team con un’altra moto ed altri sponsor? Assolutamente, non c’è alcun motivo per cui la scelta di Rossi, ottimo uomo d’affari, debba essere considerata sbagliata. E non c’è neanche motivo per il quale andare a pensare che la scelta sia stata per sfavorire Biaggi, quanto per un semplice mix di situazioni, giuste, che hanno portato a questa decisione.
Di questa vicenda, tanto divertente quanto ridicola, a vederla da fuori, chi ne esce sconfitto non è sicuramente Rossi, quanto chi ha messo in giro questa voce (corretta o meno che sia) cercando di montarci un caso che va stroncato sul nascere, perchè – ripetiamo – VR46 è partner ufficiale, da inizio 2015, di RMU Racing, che spesso fornisce alla VR46 materiale tecnico per girare quando ci sono eventi particolari, come ricordiamo questa estate…
Per cui, sarebbe meglio concentrarsi sull’ottima notizia che un pilota come Biaggi e uno sponsor come Sterilgarda entrino a far parte del CIV, realtà in grande crescita e sviluppo in questi ultimi anni, e puntino su DUE piloti italiani e su una moto in parte italiana e, soprattutto – vogliamo sottolinearlo – la possibilità data a un buon giovane come Davide Baldini, napoletano, fino allo scorso anno in forza proprio al Team RMU, vincitore anche di un paio di manche nel corso di questa stagione che lo ha visto chiudere al terzo posto la categoria PreMoto3 250 4 Tempi e che quindi si propone, al pari di Taccini, che debutterà anche lui in Moto3, per essere uno dei protagonisti del Campionato Italiano 2017.
Il team Biaggi – Sterilgarda, dopo alcuni test sulla pista di San Martino del Lago “Cremona Circuit” tornerà sul tracciato in Spagna, per permettere ai due piloti di prendere confidenza maggiore con l’asfalto e con la propria Mahindra, che in veste ufficiale fornirà appunto questo neonato team, per un CIV Moto3 2017 che si preannuncia più che avvincente. Ma, speriamo, lo sia in pista e non coi botta e risposta (costruiti) fuori. Perchè la bagarre che vogliamo vedere è su due ruote ai 250 orari. E basta.