Si sa, “motorsport is dangerous”, ma per chi ama questo sport, chi lo pratica, chi ne scrive, o chi semplicemente osserva con passione, questo sport non è soltanto bello, ma da anche emozioni uniche.
Emozioni che possono arrivare a prescindere dall’età del pilota, della persona, dell’amico, ma che in certi casi provengono anche per caso, per avvenimenti strani, coincidenze, destino, caso, chiamiamolo come vogliamo, ma non sempre è tutto frutto della “ragione”.
E così, uno dei piloti di cui scriviamo e che seguiremo durante la stagione, uno di quelli a cui chi scrive – è più legato – si è infortunato in maniera piuttosto grave ad un braccio ad Imola, cadendo in discesa per arrivare alla Rivazza, fratturandosi purtroppo in maniera scomposta ulna e radio, necessitando – mercoledì – di un’operazione per rimettere in ordine la frattura.
Stiamo parlando del giovanissimo riminese Thomas Rossi, che mentre conduceva un’ottima gara d’esordio con il Team RMUVR46 Riders Academy nella Moto3 del Campionato Italiano Velocità, ha dovuto dire addio alle speranze di un buon risultato, per una scivolata che avrebbe potuto essere innocua, ma invece è andata a finire con un infortunio.
Peccato, Thommy. Ma questo giovane pilota, al suo secondo (secondo si, avete letto bene) anno di moto da velocità a ruote alte, è abituato a stupirci, a crescere, ad arrivare dove non se lo sarebbe aspettato nessuno, per nessuna ragione.
Lo scorso anno, Thommy, partì malissimo, al suo esordio al CIV in Premoto3 125 2 tempi, ed a Vallelunga, girando nel paddock, sembrava un fantasma, qualcuno che al CIV si trovava li più che altro per caso. Doppiato, mortificato, abbattuto. E invece no, passo dopo passo, grazie alla sua forza di volontà, ad un team che ci ha creduto come RMU, ad un supporto fantastico da parte di famiglia ed amici, Thomas si è rialzato e nello stupore generale è stato autore di una crescita – forse – senza precedenti.
Thommy ha conquistato il suo primo podio proprio qui, ad Imola, al termine di una gara in rimonta, con la terza posizione finale in gara 2 nel settembre scorso. Ma non voleva fermarsi li. Ed al Mugello, al round successivo, “vedrai la tabella P1” come scherzosamente (pensavo, ndr) confidatomi qualche giorno prima della gara. E invece no, scherzosamente un bel niente e la crescita, assurda, era completata.
Di Thommy, prima dell’avvento di MoThomSport, scrivemmo ai primi di Agosto del 2016, in un articolo, in cui il giovane riminese aveva dimostrato la veridicità della frase “non è forte chi non cade mai, ma chi cadendo ha la forza di rialzarsi”.
E qui, nessuno ha dubbi. Thommy si rialzerà, ancora una volta. Il morale non è basso, anzi, la convinzione di aver compiuto, fino a quel momento, una buona gara c’è, la fiducia ed il supporto del team non manca e seppur dispiaccia, chiaramente, per quello che è successo, bisogna solo pensare ad andare avanti e rimettere a posto, prima fisicamente la frattura, e poi tornare in moto.
Ed è oggi, come 8 mesi fa. “Perchè “non è forte chi non cade mai, ma chi cadendo ha la forza di rialzarsi”. E Thommy, l’unico momento in cui non si rialza, è dalla carena. Vivendo il suo sogno, a 200 all’ora”. Ora sono 260, ma non cambia nulla. Tornerai più forte di prima… Buona guarigione Thommy!