Il 2017 ha visto AG Racing lanciare nel panorama del Campionato Italiano Velocità un ragazzino che fino a quel momento nessuno conosceva. Ragazzino d’età ma non di fisico, con il metro e 80 abbondante che fa di questo pilota uno dei più alti della sua categoria nonostante i 15 anni, Eugenio Generali ha iniziato con calma e qualche difficoltà normale, ma dopo qualche mese ha iniziato ad ingranare sempre più.
Supportato dallo Staff AG Racing, diretto da Gianmarco Andreoni e dalla fondamentale presenza nel ruolo di coach di Manuel Poggiali, “Gege” ci spiega oggi la sua stagione, prima a livello di corse nel mondo motociclistico, dopo un tanto particolare quanto sicuramente avventato passaggio dal taekwondo, a livello alto, alle due ruote. Un passaggio di cui il giovane pilota marchigiano non si pente affatto…
Si chiude tra poche ore il 2017, il tuo primo anno di gare. Come ti sei trovato immerso in un mondo diverso? Com’è vivere il paddock del CIV, della Coppa Italia? Te l’aspettavi diverso prima di iniziare o è stato come pensavi?
“Questo primo anno di corse è stato un anno fantastico, esattamente come me lo aspettavo! E’ stato bellissimo e molto emozionante, anche se nella mia prima gara mi sono trovato un po’ spaesato, perchè non conoscevo niente e nessuno di quello che vedevo, di ciò che mi circondava. Però subito mi è sembrato tutto fantastico, poi piano piano ho preso sempre più confidenza e fiducia con questo splendido mondo, che in questa pausa invernale mi manca tantissimo”
La gara, una cosa completamente nuova per te. Quali sensazioni hai provato al via della tua prima vera gara? Paura? Insicurezza? E come è cambiato, se è cambiato, questo dalla prima all’ultima gara?
“La mia prima vera gara è stata la cosa più emozionante per me, però non avevo paura, ho semplicemente cercato di essere concentrato fin da subito e di dare il mio 120%, è stato davvero speciale. Poi con il tempo sono riuscito ad affinare quasi tutti i particolari che servono per fare una bella gara e ci siamo tolti anche delle soddisfazioni, nonostante sia consapevole che ancora devo migliorare su alcuni aspetti quando mi trovo in pista durante una gara”
Da novizio, hai avuto delle difficoltà che sono normali. Come hai fatto a passare dall’ultimo posto in qualifica a Misano all’8° a Vallelunga? Quali sono stati gli elementi fondamentali in questa tua crescita?
“Sicuramente, l’elemento più importante per la mia crescita è stato ovviamente il feeling e l’aiuto di tutti i componenti del team AG Racing, ma soprattutto Manuel Poggiali, che grazie alla sua grandissima esperienza è riuscito ad aiutarmi perfettamente in questa crescita ed a darmi gli input fondamentali per compiere questa ascesa esponenziale. Altri elementi fondamentali sono stati la mia passione sfrenata per le moto e la mia voglia di migliorare e di dare il 120%, tutto questo unito ovviamente al perfetto lavoro svolto ogni gara dai meccanici dell’AG Racing e dal mio super team manager Giammy (Gianmarco Andreoni, ndr)”
Sei passato dal taekwondo al motociclismo… com’è stato? Ci sono dei punti in comune nella preparazione, nell’approccio, nella competizione tra queste due discipline? Oppure sono così diverse come sembrano?
“Il taekwondo ed il motociclismo sembrano due sport totalmente diversi, ma in realtà hanno parecchi punti in comune… Totalmemte in comune c’è l’aspetto riguardante la mentalità con la quale si deve affrontare lo sport, in tutti e due ci deve essere rispetto fra gli avversari. Non rimpiango assolutamente di aver fatto nove anni di taekwondo perché questo sport mi ha insegnato tantissimo, sono riuscito ad assimilare dei principi fondamentali per riuscire a raggiungere i propri sogni e questi principi mi sono stati molto utili nel motociclismo in questo primo anno di corse”
In questo sport, il taekwondo, eri veramente capace ed hai vinto anche dei titoli giovanili a livello mondiale. Perchè hai deciso di abbandonarlo per passare alle moto, nelle quali non avevi la minima esperienza? Cosa ti ha convinto ad intraprendere questa strada?
“Allora, la passione per le moto c’è sempre stata, fin da quando sono nato. A 3 anni mio babbo mi ha messo sulla minimoto e da li è partito tutto. Il problema era che facendo taekwondo non mi era mai venuto in mente di andare in una pista a provare e giravo solamente nel parcheggio dell’autosalone di mio babbo. Però il sogno di diventare un pilota c’è sempre stato! Poi a 13 anni sono andato a vedere la MotoGP a Misano e li mi sono veramente innamorato di questo sport. Poche settimane dopo ho comprato la minimoto ed andavo tutti i giorni a girare con mio nonno al Motorpark di Cattolica. Da quel momento è iniziato tutto, con i corsi con Manuel (Poggiali, ndr) organizzati da AG Racing, i test con la 125 e la decisione di correre al CIV”
Per il 2018, quali sono i tuoi programmi? E quali, soprattutto, gli obiettivi per la nuova stagione?
“Dopo questo primo anno, per il 2018 sarò sempre con AG Racing e Gianmarco Andreoni, faremo sia CIV che R3 Cup e (in teoria, ci sono tanti criteri di valutazione e bisogna vedere la disponibilità dei posti) anche qualche wild card al Mondiale. Gli obiettivi minimi sono quelli di consolidarci nel gruppo dei primi ogni gara (primi 8-5) e di riuscire a disputare un ottimo campionato dopo questa prima esperienza. Intanto, auguro un buon anno a tutti e garantisco di dare ad ogni gara il 120%!!”