Nell’inverno di due anni fa, Eugenio Generali terminava i primi test con una 300 e progettava il suo debutto nel Campionato Italiano Velocità, andando così a competere in gara per la prima volta nella sua vita, in sella alla Yamaha R3 del Team AG Racing, una squadra che è diventata una vera e propria famiglia.
Seguito passo dopo passo da Gianmarco Andreoni e Manuel Poggiali, Generali è arrivato quest’anno a conquistare la sua prima affermazione in R3 Cup, portando a termine una buona annata nel monomarca Yamaha, chiuso con un quarto posto che, forse, sta anche stretto al giovane pilota marchigiano.
Stretto, come era il sedile della R3 per un Eugenio che ormai supera abbondantemente il metro e ottanta di altezza e, alle porte della nuova stagione, si prepara ad affrontare un importante salto di categoria, che lo vedrà impegnato nel Campionato Italiano Supersport 600 in sella alla Yamaha del Team BlackSheep.
Ma ora, andiamo a scambiare qualche parola con Eugenio, dai suoi esordi, alle sue emozioni, fino alle aspettative per la prossima stagione…
Seconda stagione sulla Supersport 300, tra CIV ed R3 Cup ed è arrivata la tua prima vittoria. Come valuti questa stagione?
“Secondo me, questa stagione è stata ottima, specialmente all’inizio, mentre nel mezzo ho avuto qualche basso di troppo ed invece verso la fine son tornato ai miei livelli. Non è stata la stagione che mi aspettavo, speravo un po’ meglio e mi aspettavo di essere più avanti, soprattutto al CIV, anche se il livello si è alzato molto e forse non ero consapevole del nostro reale potenziale. In R3 Cup sono stato molto soddisfatto, sempre con i primi, conquistando la mia prima vittoria, mentre nel CIV pensavo molto meglio, l’obiettivo era fare almeno un piazzamento nei 5, ma tutto sommato è stata una stagione positiva, in cui siamo cresciuti, con alti e bassi, riuscendo però sempre a rialzarsi, quindi per la mia esperienza e per il futuro, la valuto in maniera positiva”
Da soli due anni in moto e sei già riuscito a vincere. Che sensazioni hai provato quel giorno?
“Il giorno della vittoria è stato uno dei giorni migliori della mia vita, ho provato delle emozioni che sono impossibile da spiegare senza viverle. Sono emozioni uniche e personali, ognuno reagisce in modo suo ed io sono esploso, perchè ho lavorato tanto per arrivare a quell’obiettivo. Ho lavorato tanto, è stato un lavoro duro, soprattutto il primo anno e quel giorno, riuscendo a vincere, sono stato davvero contentissimo e ho fatto fatica a realizzare, forse tutt’ora non sono cosciente di quanto ho realizzato, soprattutto perchè è stata la prima. E’ stata davvero un’emozione unica, considerando poi la mia pochissima esperienza, con soli 2 anni di esperienza ed è una grande motivazione per me, perchè mi fa capire che ho qualcosa da dare e ci sono le possibilità per fare questo al meglio”
Hai corso per due anni con un team, AG Racing, che è un po’ come una famiglia per te. Come ti trovi e com’è il rapporto con loro?
“Il rapporto con il Team AG Racing è speciale, per me sono davvero una famiglia parallela alla mia, negli ultimi due anni ho vissuto tanto con loro, quanto con la mia famiglia, sempre in giro per le piste o ad allenarmi e per me è davvero un team in cui mi sento a casa. Mi son trovato veramente benissimo, tanto che proseguiremo con loro anche il prossimo anno, restando uniti in questa nuova importante esperienza per me. Ho un rapporto unico, ci capiamo al volo, se ho bisogno di sfogarmi so che loro mi capiscono e ci stimoliamo a vicenda, siamo in grande fiducia e sono davvero convinto che siamo una grande squadra ed è per me un punto fondamentale nella mia crescita, così come Manuel Poggiali, parte integrante del team, al quale devo davvero tutto per i consigli che mi ha dato e per una crescita che senza il suo aiuto non sarebbe mai stata possibile”
Partire da zero come hai fatto tu non è sicuramente come fare la trafila completa tra minimoto e mingip. Come si affronta un inizio del genere? E come hai vissuto le prime difficoltà?
“Partire da zero e trovarsi subito al CIV è qualcosa di veramente difficile! Ho capito fin dal principio che sarebbe stato complicato, per un livello altissimo, ma non pensavo addirittura così. All’inizio, avevo davvero grosse difficoltà a livello di guida, prendevo tanti secondi pur sentendomi al limite, e quindi mi arrabbiavo e non capivo come, ma mi sentivo male perchè ci tenevo davvero tanto a riuscirci. Ho sofferto tanto, perchè non vedevo arrivare i miglioramenti, ma lavorandoci, assieme a mio babbo, il team e Manuel Poggiali, che mi ha aiutato tanto in tutti gli aspetti, sono riuscito a superare questi limiti, arrivando ad andare discretamente forte alla fine dell’anno. Il segreto è quello di non arrendersi mai, perchè come molli un attimo perdi tutto il lavoro che hai fatto fino a quel momento. Testa bassa, consapevole che non ti regala nulla nessuno, continuare a lavorare sodo, capire come migliorare le cose e poi il risultato arriva, tenendo sempre fisso in testa l’obiettivo. L’allenamento è poi uno degli aspetti fondamentali, sia in pista che fuori, ma la differenza la fa il non arrendersi mai e lavorare sodo verso l’obiettivo.
Prossimo anno, cambi di categoria. Come mai è arrivata questa decisione? E come mai hai scelto la 600 come tuo prossimo step nella tua carriera?
“La scelta della 600 è stata presa in virtù del fatto che questa categoria mi piaccia davvero tanto, ma anche perchè la mia stazza prevede un passaggio del genere, non sarei mai riuscito a proseguire in 300 o eventualmente in Moto3. Per me è una categoria dove confrontarmi con piloti veramente forti con esperienza, Roccoli, Manfredi, Bussolotti, sono nomi importanti dai quali potrò apprendere tantissimo, sia in pista, sia fuori, così come dal mio futuro compagno di squadra, Muzio, un pilota forte ed esperto. Non vedo l’ora di iniziare, è stata una scelta presa perchè questa categoria mi piace veramente tanto, sono davvero contento ed anche con il team c’è stato subito un buon feeling, sono veramente ansioso di poter cominciare per davvero!”
Dai primi test, si può dire che il feeling è sembrato abbastanza buono e c’è una buona base su cui lavorare. Come è stato l’adattamento alla 600?
“Fin dal primo test mi son trovato molto bene, c’è stato subito un ottimo feeling, addirittura superiore a quello che mi aspettavo, pensavo di aver più difficoltà a gestire la potenza e lo stile di guida, invece si adatta davvero tanto alla mia stazza ed alle mie possibilità. Abbiamo una buona base su cui lavorare, quindi le possibilità per far bene ci sono, ma non dobbiamo mai perdere di vista l’obiettivo, consapevoli di dover prendere del tempo per imparare al meglio, senza farci abbattere qualora le prime gare fossero toste, come sicuramente saranno. Con la moto e con il team mi son trovato subito bene, quindi, ancora una volta, non vedo l’ora di iniziare!”
L’anno prossimo, farai sia il CIV, in un campionato veramente di alto livello, che il Pirelli Cup. Quali obiettivi ti poni per la stagione?
“Gli obiettivi sinceramente, ancora sono difficili da definire… Il mio sogno, sarebbe quello di conquistare un podio, da entrambe le parti, ma è veramente un sogno più che un obiettivo. Abbiamo bisogno di valutare dopo qualche gara quelli che saranno i reali obiettivi, se dovessi essere competitivo fin da subito, allora potremmo pensare ad un obiettivo nella top 5 o nella top 10 nelle ultime gare, ma prima di tutto dobbiamo pensare a fare esperienza e capire al meglio le piste, la moto, il lavoro col team e tutto quello che ci potrà permettere di fare bene. Al momento, ti posso dire solo i sogni, che sono quelli di conquistare due podi, uno per parte, ma per ora è presto. Devo solo lavorare, per trasformare questi sogni in obiettivi!”