A volte, anche le stagioni migliori, quando pensi di essere al tuo apice, in crescita, contento di quanto ottenuto, possono piombare ad essere, solo, dei brutti ricordi. Eguagliare il miglior risultato nella storia del proprio team, oltre ad una serie di ottimi risultati, non è bastato ad Alessio Finello per confermarsi come pilota del team con il quale ha iniziato la stagione nel Campionato Italiano Velocità.
Una doccia fredda arrivata poco prima della partenza per il Mugello, dopo un’estate passata ad allenarsi per essere pronto al 100% tra le colline toscane, una doccia fredda immeritata per il giovane pilota piemontese, che tuttavia, nonostante la delusione, non si piange addosso e si presenta carico e motivato per trovare la migliore sistemazione possibile per la prossima stagione. E lasciarsi tutto alle spalle.
Tre ottimi weekend di gara, il miglior risultato di sempre del team eguagliato a Misano a Maggio, poi Mugello fino ad arrivare a Misano per la seconda volta. Come è andato quel weekend? Ti saresti aspettato che quella sarebbe stata l’ultima gara della stagione?
“Assolutamente no. Sono arrivato a Misano per continuare a migliorarmi, consapevole dei buoni risultati ottenuti nel terzo e quarto round, con la sesta posizione in gara 2. In gara, abbiamo abbiamo migliorato di 7 decimi il nostro best, girando in 45.1, un ottimo tempo, ma il livello rispetto alla prima gara si è alzato e abbiamo finito tredicesimi in tutte e due gare”
Poi, da lì, cosa è successo?
“Allora, ero deluso per il posizionamento, ma abbiamo detto col team di prepararci bene per il Mugello, convinti coi tecnici di poter fare l’exploit definitivo, stare con i primi in classifica e giocarsi il podio, che era il mio obiettivo stagionale. Ci siamo lasciati a Misano ancora più carichi di prima, con la speranza che questa del Mugello sarebbe stata la nostra gara. E invece…”
E invece?
“Mi sono allenato duramente tutta estate, sono stato a casa di Tommaso (Marcon, ndr), uno dei miei “rivali” in moto3, ci siamo allenati molto con tanti chilometri in bici e in pista con ogni genere di moto. Poi da solo, tornato a Torino, mi sono alleato ancora con la bici la mattina e crossfit il pomeriggio. Ero pronto e carico come non mai, ma la settimana prima del Mugello ho ricevuto una chiamata”
“In questa chiamata, il team mi ha detto che non avrei potuto correre al Mugello e che sarei stato sostituito, con il mio posto già preso da un altro pilota. Ero carico e pronto, una vera doccia fredda”
Quale è stata la tua reazione a questa chiamata? Quali sensazioni hai provato?
“Inizialmente, mi sono sentito molto deluso, perchè ci credevo, ero davvero carico e pronto a spaccare il mondo! Poi piano piano la delusione è passata, vedendo anche l’andamento delle gare. Ho provato fino all’ultimo ad essere in pista con altri team ma non c’è stata la possibilità per il poco tempo rimasto”
Tuttavia, sei andato al Mugello da “spettatore”. Cosa si prova a vedere da bordo pista ciò che di solito fai dall’interno?
“Anche qui, all’inizio è stato davvero difficile. Ho provato tanta amarezza nel vedere passare le moto3, ma è stata anche questa un’esperienza utile, diversa, che mi ha fatto capire tante cose, anche se un pizzico di delusione per non aver girato c’è e ci sarà ancora per un po’”
La tua presenza al Mugello, però, non è stata sicuramente solo per assistere alle gare. Stai già lavorando in ottica 2018?
“Certamente, sapendo che non avrei corso ho unito le due cose e ho approfittato del weekend per parlare del 2018 e lavorare in ottica della prossima stagione. Voglio provare a fare ancora di più il salto di qualità e assestarmi nelle prime posizioni ed il weekend del Mugello è servito anche per parlare di questo. Non voglio farmi trovare impreparato, per tornare in pista l’anno prossimo più carico che mai!”