Hai iniziato la stagione con il dubbio di riuscire a correre, ti aspettavi di ottenere quanto conquistato?
“Si, è vero, abbiamo iniziato la stagione con il dubbio di riuscire a correre e sinceramente non mi aspettavo tutto quello che ho ottenuto, ma ci speravo e ci credevo davvero tanto. Non è stata una sorpresa, perchè era ciò che volevo, anzi in tutta onestà avrei voluto fare anche di più, ma considerando come siamo partiti e l’inverno che ho passato, è stato sicuramente un successo e sono molto orgoglioso di quello che abbiamo conquistato io ed il mio team”
9 podi in 12 gare al CIV, in una stagione un po’ particolare. Come hai vissuto la prima parte con i continui cambi regolamentari?
“Il 2018 è stata una stagione un po’ particolare per la Supersport 300, specialmente per me, arrivavo dal 2017 in cui la Yamaha era la moto più competitiva e completa e ci siamo ritrovati nelle prime gare in netto svantaggio rispetto a Kawasaki e KTM. Abbiamo faticato un po’, perchè la nostra moto, di cilindrata diversa, era al limite, ma abbiamo dato il massimo ed i risultati ci hanno ripagato. Da metà stagione in avanti hanno cambiato qualcosa a livello regolamentare e sembra che sia servito a livellare le prestazioni delle varie moto, ma non è stata una stagione semplice sotto questo punto di vista”
Nella prima parte di stagione sfavorevole, sulla carta, hai conquistato 6 podi su 6, essendo spesso l’unica Yamaha a giocarsi la vittoria. Come sei riuscito, tu ed il tuo team, ad ottenere questo?
“Io credo che siamo riusciti ad ottenere questi risultati soprattutto grazie al lavoro di squadra, perchè oltre ad essere un team ed a lavorare come tale, siamo sempre stati una famiglia ed il rapporto che si è creato ha aiutato davvero tanto nei momenti, sulla carta, più difficili. In più, io ci ho messo tanto del mio, perchè sulla moto mi sentivo indistruttibile, invincibile, sono cresciuto davvero molto di testa ed è stato un mix di fattori che ha fatto la differenza rispetto agli altri, oltre all’alchimia che si è creata con il team che è stato uno dei nostri punti di forza in questa stagione”
Esordio Mondiale ad Imola e subito podio. Ti aspettavi un risultato simile oppure no? Quali sensazioni hai provato in quel weekend?
“Quest’anno per la prima volta nella mia carriera ho partecipato a due gare nel mondiale ed ad Imola è stato l’esordio in assoluto sia per me, sia per il ProGP Racing nel palcoscenico mondiale. Sapevamo che avremmo potuto fare bene, ma anche li non era ben chiaro il regolamento, la Yamaha non veniva da buoni risultati, motivo per cui eravamo un po’ scettici, ma allo stesso consapevoli del nostro potenziale e delle possibilità che avevamo di fare bene. Abbiamo cercato di dare sempre il massimo sin dal primo turno e poi tagliare il traguardo in seconda posizione, poi diventata terza, davanti a tutto il pubblico italiano è stata l’emozione più grande della mia vita, indimenticabile e spero di viverne altre allo stesso livello, se non migliori, in futuro!”
Durante la stagione, ci sono sempre momenti buoni e momenti meno buoni. Quali sono stati i tuoi? Quale è stato il momento migliore della tua stagione e quale quello in cui, se c’è stato, ti sei sentito più in difficoltà?
“E’ difficile dire quale sia stato il mio momento migliore, dovrei dire sostanzialmente tutta la stagione, è stata un’ottima stagione dall’inizio alla fine. Sicuramente, fino alla gara del Mondiale a Misano è andato tutto perfetto, mai un errore, una caduta, tutto secondo il migliore dei copioni. Lì al Mondiale, purtroppo, c’è stata la mia prima caduta, ma non la considero una parte “meno buona” della stagione, è stata una condizione particolare e secondo me ci poteva stare, venivo da cambiamento moto particolare e mi son trovato in mezzo a una mandria di pazzi scatenati e col caldo che c’era ho sbagliato. Secondo me il momento più difficile della stagione è stato il quinto round al Mugello, perchè li come pacchetto abbiamo sbagliato qualcosa, purtroppo in gara 1 non sono riuscito ad esprimere al meglio il potenziale e secondo me quello è stato il momento peggiore, anche se come punti conquistati dovrei dire Vallelunga, ma a Vallelunga ero forte, mi sentivo forte e ci son stati purtroppo altri problemi non dipendenti da noi”
Due anni con il ProGP Racing, con il quale hai avuto modo di esordire sia in Supersport 300, sia poi al Mondiale. Raccontaci il tuo rapporto con loro, che visto da fuori sembra speciale.
“Beh, speciale è dire poco, i due anni con loro sono stati i due anni più belli passati con un team, che per me è quasi riduttivo chiamarlo team, eravamo e siamo una famiglia. Tutto questo è stato grazie ad Omar (Menghi, ndr) che è una persona d’oro e ha trovato al suo fianco persone come lui. Io non posso far altro che ringraziarli per questi due anni, in cui ci siamo tolti parecchie soddisfazioni, abbiamo conquistato ottimi risultati, speravamo anche di fare qualcosa in più ma, anche se è brutto da dirsi, ci “accontentiamo”, faccio un grande abbraccio a tutti loro e per me, come ho già detto anche a loro, non è un addio, ma un arrivederci”
Prossimo anno, un’occasione speciale al Mondiale con Yamaha e il Team Trasimeno. Sei pronto per questa nuova avventura?
“L’anno prossimo, finalmente, si corona il sogno di una vita, prendere parte ad un Mondiale. Che dire, farlo come pilota ufficiale Yamaha nel progetto bLU cRU è un onore ed un’emozione unica, in più sarò affiancato da un team che ancora non conosco completamente, conosco solo alcuni membri, ma sono più che convinto che sia valido ed i risultati dimostrati in questi anni lo confermano, non vedo l’ora di iniziare questa nuova avventura. Direi che sono pronto, mi sto allenando tutti i giorni ed ora devo solo aspettare di tornare in moto e poi, finalmente, full gas e ci vediamo in pista!”