Settimana scorsa, ultimo weekend stagionale nel Mondiale Supersport 300 ad Estoril per Kevin Sabatucci, con il ventunenne pilota ascolano del Kawasaki GP Project, reduce da un positivo fine settimana a Magny Cours, nel quale ha conquistato il miglior risultato stagionale con una quarta posizione, che arrivava in Portogallo con l’obiettivo di proseguire sulla buona strada intrapresa nel finale di stagione, dopo un inizio non facile.
Missione compiuta, con Sabatucci che, dopo grosse difficoltà nel venerdì di libere, si è ritrovato il sabato, chiudendo in seconda posizione nel combinato delle libere, valevole per la qualifica diretta alla Superpole, per poi conquistare la quinta fila nella qualifica, con una quattordicesima posizione non del tutto indicativa del potenziale del pilota marchigiano, ma comunque buon punto di partenza per le due gare.
Due gare che hanno avuto un andamento abbastanza simile, con Sabatucci scattato abbastanza bene dalla quinta fila, per iniziare una graduale rimonta che l’ha portato, in entrambi i casi, a giocarsi il podio negli ultimi passaggi, dimostrando ancora una volta una notevole propensione alla gara, rispetto alla qualifica, punto forte del pilota ascolano, capace di dare il meglio di se nella bagarre con gli altri piloti.
In gara 1, purtroppo, la sfortuna ha colpito Sabatucci, con un altro pilota che è caduto giusto davanti a Kevin, a causa di un problema tecnico alla sua moto, con l’alfiere del Kawasaki GP Project che ha dovuto evitare la caduta dell’avversario, perdendo quel secondo necessario a rimanere con i primi, in una categoria in cui la scia degli altri piloti è fondamentale per non perdere contatto, che, invece, una volta perso ha fatto si che Kevin chiudesse in undicesima posizione.
Gara 2 che invece ha visto Sabatucci giocarsi il podio fino all’ultimo giro, nel quale, purtroppo, a causa del gioco delle scie e della non miglior posizione possibile nel rettilineo al penultimo passaggio, Kevin si è trovato indietro, non riuscendo a risalire la china fino alle posizioni da podio, terminando comunque ottavo nel gruppo del podio, con un passo gara importante in entrambe le corse, a dimostrazione del potenziale del pilota e della sua Kawasaki.
Un potenziale non totalmente espresso nella stagione appena conclusa, nella quale Sabatucci ha probabilmente faticato più del previsto e dell’auspicato a prendere le misure ad una moto differente da quella guidata in passato, con i primi round che, al netto di alcuni episodi sfortunati e di alcuni errori, hanno permesso al pilota ascolano di prendere maggiore confidenza con il mezzo, mettendo poi in mostra nel finale di stagione le proprie potenzialità.
Una stagione cambiata, decisamente, da Aragon 2 in avanti, dal momento in cui Sabatucci ha iniziato a giocarsi il podio nella maggior parte delle gare, mostrando quello che è il reale potenziale del binomio Sabatucci – GP Project e che purtroppo non è stato possibile vedere al massimo splendore fin dalle prime gare, ma che comunque ha permesso al team spoletino di chiudere in quarta posizione nella classifica team, il secondo tra i team Kawasaki.
Un punto di partenza, dunque, al termine di una stagione difficile, compressa in tre mesi a causa dell’emergenza sanitaria in corso, nella quale la quasi totalità delle gare si è svolta a porte chiuse e nella penisola iberica, fattore che ha condizionato un po’ un’annata anomala ed ora inizia l’inverno per mantenere al meglio la condizione fisica e mentale in vista della prossima stagione, in merito alla quale, speriamo, presto verranno annunciati sviluppi.
Kevin Sabatucci: “Con la gara di Estoril si chiude la stagione 2020 e devo dire che non sono soddisfatto al 100% dell’anno che si chiude. Non è stato facile abituarsi alla nuova moto, ci ho messo più di quanto sperassi, perchè un conto è andare forte, un altro è essere competitivo sotto ogni singolo aspetto, che è ciò che permette di ottenere i risultati. Sono onesto nell’ammettere che ho commesso alcuni errori durante questa stagione, alcuni weekend in cui non sono stato competitivo, oltre che purtroppo siamo stati, spesso, bersagliati (in senso più letterale di quanto si possa immaginare, ndr) dalla sfortuna, e non siamo riusciti a raccogliere quanto avremmo meritato anche sul finale di stagione. Ora, mi sento a mio agio con la Kawasaki, sento di averla realmente “in mano” ed è così da un po’ di weekend a questa parte e sono convinto che questa mia miglior confidenza con la moto sia il motivo per il quale nel finale di stagione siamo stati quasi sempre in lotta per le posizioni importanti. Ci tengo a ringraziare tutto il Kawasaki GP Project per il grande lavoro svolto durante tutta la stagione, abbiamo lavorato al meglio, non mi è mai mancato nulla e sono contento del rapporto che si è instaurato con la squadra, sia con i membri che conoscevo anche prima di unirmi a loro, sia con quelli con cui ho legato quest’anno. Purtroppo, ci è mancato il risultato, ma sono convinto che ci possano essere le basi per riprovarci. Ringrazio inoltre la mia famiglia, tutte le persone che mi seguono e, last but not least, tutti i miei sponsor, senza i quali non sarebbe stato possibile vivere questa stagione, la mia seconda completa nel Mondiale SBK. Un grande grazie per credere nelle mie potenzialità ed ora non vedo l’ora di tornare in pista per il prossimo anno, sperando di poter definire ed annunciare presto i miei programmi!”