Circuiti diversi, posizioni di partenza diverse, stesso denominatore comune. Joan Mir è il dominatore della stagione 2017 della classe Moto3 e sul tracciato che lo scorso anno lo ha visto trionfare per la prima volta in carriera nel Mondiale, il giovane iberico conquista la settima vittoria stagionale, con una prova di forza devastante.
Lo spagnolo del Team Leopard, in sella alla sua Honda, è scattato dalla undicesima casella, ha lasciato sfogare gli avversari nei primi passaggi e poi si è portato in testa alla corsa a dettare il ritmo, girando da solo, fino al momento in cui, complice il passo martellato da Mir e la bagarre alle sue spalle, non si è creato il vuoto.
Alle spalle di Mir, conquista il secondo gradino del podio Philipp Oettl, che si avvantaggia nel corso dell’ultimo passaggio rispetto al gruppone, regolato in volata dal rientrante Jorge Martin, che si porta a casa il terzo posto per se e per il Team Gresini, beffando in volata Livio Loi, che avrebbe potuto completare un clamoroso 1-2 Leopard sul podio.
Quinto chiude Aron Canet, davanti al primo degli italiani, ovvero Fabio Di Giannantonio, che chiude in sesta posizione una gara corsa però sempre nelle retrovie del gruppo di testa, davanti al poleman di sabato, Gabriel Rodrigo ed al sorprendente malese Norrodin, autore finalmente di una buonissima prestazione in condizioni “normali”.
Chi sorprende e non perchè sia uno sconosciuto, ma perchè in pochi se lo sarebbero aspettato a questo livello è lo spagnolo Jaime Masia, che al suo esordio assoluto nel mondiale in sostituzione dell’infortunato Darryn Binder sulla KTM del Team Platinum Bay, conquista una nona posizione, bugiarda.
Bugiarda perchè il giovanissimo valenciano è stato fino ad un paio di giri in lotta per il podio, con sorpassi spettacolari che non ti aspetteresti da un rookie alla prima apparizione, con anche il giro veloce della corsa e record del circuito. Teniamolo d’occhio, anche nel CEV con la struttura del Cuna de Campeones, perchè il ragazzo ha talento, oltre a una storia interessante che un giorno racconteremo.
Solo decimo troviamo Enea Bastianini, per il quale le aspettative della vigilia erano decisamente più alte, davanti ad un Bulega poco incisivo ed in difficoltà come in tutta questa stagione, purtroppo per il pilota dello SKY Racing Team VR46, con il compagno di team Migno che scivola invece negli ultimi passaggi mentre si giocava il podio.
Fa un grandissimo passo falso Romano Fenati in ottica campionato, con il pilota ascolano che dopo un lungo nelle fasi iniziali fatica a rientrare in lotta per le posizioni che contano ed alla fine chiude in penultima posizione del gruppo, forse, con qualche problema di troppo ed una scelta di gomme, magari, non troppo azzeccata.
Per quanto riguarda gli altri italiani, Arbolino chiude in diciassettesima posizione, cadono Dalla Porta, Bezzecchi e Niccolò Antonelli, letteralmente speronato da Tatsuki Suzuki, con l’alfiere della SIC58 Squadra Corse un po’ troppo esuberante in questo caso ed il pilota di Cattolica visibilmente alterato subito in pista dopo l’incidente.
In campionato, Joan Mir mette una seria ipoteca sulla conquista del titolo, portandosi ora a 215 punti in classifica, e soprattutto 64 lunghezze di margine sul primo degli inseguitori, vale a dire Romano Fenati, che a sua volta difende 14 punti nei confronti di Canet. Salgono in quarta e quinta posizione i piloti di Gresini, con Martin a quota 105 e Di Giannantonio a 95, complice lo zero di McPhee, speronato da Bendsneyder.