Nico Rosberg si ritira. La notizia è di quelle che fanno scalpore, dal momento che nessuno – e diciamo veramente nessuno – se l’aspettava minimamente.
Nico Rosberg lascia da Campione del Mondo in carica, quel titolo conquistato a dispetto di un compagno di squadra probabilmente – anzi sicuramente, da un punto di vista velocistico – più forte di lui, quel titolo conquistato da “calcolatore”, con quattro secondi posti negli ultimi 4 gran premi della stagione.
Nico Rosberg abbandona la F1 nel momento più alto della sua carriera, nel momento in cui ha realizzato quel sogno che fin da bambino lo affascinava, fin da quando il padre Keke vinse il suo primo ed unico titolo mondiale. Un sogno realizzato, ma una vita incentrata non soltanto sulle corse in macchina, quella di Rosberg, che con moglie ed un figlio decide di dire addio e dedicarsi a loro, come riporta nella sua dichiarazione ufficiale su Facebook:
Da 25 anni nelle corse, diventare Campione del Mondo di F1 era il mio sogno, la mia “unica cosa”. In mezzo al duro lavoro, al dolore, ai sacrifici, questo è sempre stato il mio obiettivo. E adesso l’ho raggiunto. Ho scalato la mia montagna, ora sono sulla cima e questo mi fa sentire molto bene. E la mia emozione più grande adesso è dire grazie a tutti colore che mi hanno supportato perchè questo accadesse.
Questa stagione, vi dirò, è stata veramente dura. Ho spinto come un matto da ogni punto di vista, dopo la delusione degli ultimi due anni, che ha fatto da benzina per motivarmi ad un livello a cui non ero mai arrivato prima. E certamente, questo ha avuto un impatto su coloro che amo, è stato un sacrificio dell’intera famiglia, mettere tutto dietro all’obiettivo. Non posso trovare neanche le giuste parole per ringraziare mia moglie Vivian, è stata incredibile. Ha capito che quest’anno era quello giusto, la nostra opportunità per farcela e ha creato lo spazio per me per ricevere pieno recupero tra ogni gara, prendendosi cura di nostra figlia ogni notte, passando sempre oltre quando le cose si facevano difficili, mettendo sempre davanti il nostro campionato.
Quando ho vinto la gara a Suzuka, dal momento in cui il destino del titolo era nelle mie mani, la pressione ha iniziato ad aumentare e ho cominciato a pensare di chiudere la mia carriera se fossi diventato Campione del Mondo. Domenica mattina ad Abu Dhabi, sapevo che quella avrebbe potuto essere la mia ultima gara e quella sensazione ha liberato la mia mente prima della partenza. Volevo godermi al meglio ogni parte dell’esperienza, sapendo che poteva essere l’ultima volta… e quando le luci si sono spente ho avuto i 55 giri più intensi della mia vita. Ho preso questa decisione il lunedì sera. Dopo aver riflettuto per un giorno, le prime persone a cui l’ho detto sono state Vivian e Georg (Nolte, manager, ndr), seguiti da Toto (Wolff, ndr).
L’unica cosa che fa di questa decisione una decisione difficile in qualche modo è che sto mettendo la mia famiglia nel mondo delle corse in una difficile situazione. Ma Toto ha capito. Ha capito subito che ero completamente convinto e questo mi ha rassicurato. Il mio più grande orgoglio nelle corse sarà sempre di aver vinto il titolo mondiale con questo incredibile team di persone, le frecce d’argento.
Ora, sono qui a godermi il momento. Ci sarà tempo di riflettere nelle prossime stagioni e pensare a tutte le esperienze percorse. Dopo questo, farò la prossima curva della mia vita e vedrò cosa ha in serbo per me…
Non c’è molto da aggiungere alle parole di Rosberg per descrivere al meglio questa strana situazione. L’unica cosa che possiamo dire è che ci vuole tanto, tantissimo coraggio per dire di no ad oltre 50 milioni nei prossimi 3 anni, a dire addio al proprio mondo così, di punto in bianco. E’ difficile pensare ad un nuovo pilota in Mercedes, ma una scelta dovranno farla, anche se Toto Wolff conferma che sarà ponderata e ci vorrà tempo.
Sicuramente, Nico Rosberg si ritira da vincente. Sono in pochi a poter dire di averlo fatto, sono pochi a vantarsi di aver vinto il titolo battendo un tricampione del mondo come Lewis Hamilton.
Rosberg ci è riuscito e come tale risulterà sempre. Campione di lavoro, di orgoglio. Campione del Mondo di F1. Ed ora, uno dei pochi a “soli” 31 anni a dire basta ed andare avanti, perchè di più – per sua stessa ammissione – non potrebbe fare.
Ci vuole coraggio ad ammetterlo, ci vuole onore a farlo davvero. Complimenti Nico, e tanti auguri!