Pilota: persona specializzata nella guida di un mezzo meccanico.
Definizione piatta, definizione da dizionario, definizione che non dice niente.
E’ vero, il pilota guida un mezzo meccanico, in questo caso specifico una moto, ma non è solo una persona specializzata nel fare una cosa. Il pilota è qualcuno che va, spesso, oltre i propri limiti, con quel mezzo meccanico. Qualcuno che per andare con quel mezzo meccanico fa sacrifici che altri non fanno, sacrifici che non si possono neanche elencare, da tanti che sono. Il pilota, in se, è speciale. Poi ce ne sono di diversi tipi, piloti che corrono per passione, altri per soldi ed altri perché non hanno nient’altro da fare.
Ma, quelli veri, sono i primi.
Sono cose che guardando da casa, seduti sul divano davanti alla televisione, non si capiscono. Sono cose che vanno oltre quella gara, finale, di facciata, quel “compito in classe” per vedere chi è stato più bravo dell’altro, chi ha lavorato meglio e chi peggio. Sono cose che, in un anno speciale, vivendo le corse dall’altro “lato della televisione” abbiamo potuto notare, capire, imparare.
Chi scrive, le moto le ha sempre viste in TV. Belle ok, ma nulla di più. C’è il pilota che più piace, quello che invece piace meno e così via, ma sempre piloti restano.
Poi, un giorno, il cambiamento. Per varie vie traverse che non stiamo qui a raccontare, ecco che conosci un pilota. Giovane lui, ha 16 anni, 3 stagioni vere sulle moto “grandi” ed anche qualche buon risultato. E così inizi a conoscere lui e piano piano ti inserisci in un mondo che non pensavi potesse essere così ed invece capisci che, per quanto distante ti potesse sembrare, è molto più vicino di quanto pensi.
Ed il Pilota, in questo caso, ne è lo specchio principale. Non vede le moto come un lavoro, ma le vive come una vera passione. Vuole vincere, certo, ma prima di tutto vuole divertirsi. Che siano motard, pitbike, minigp o moto3, il pilota vuole divertirsi con ogni mezzo e per farlo, deve spingersi al limite, anche oltre.
Il pilota cade. Più volte. Ma si rialza con il sorriso, riprende la moto, la mette a posto e riparte come se nulla fosse. Per tutto il turno, per tutto il giorno. Per tutta la carriera e per tutta la vita. Già. Perché il pilota, non è pilota per un giorno. Il vero pilota lo rimane per tutto l’arco dei suoi giorni, dal primo all’ultimo, dal momento in cui mette il sedere su una minimoto fino a quando non appende il casco al chiodo.
Il Pilota vive per la moto. Non solo, sia chiaro, ma la maggior parte della sua vita gira attorno a quelle due ruote, a quella “manopola” da girare al massimo col polso destro. Ed il Pilota, se non può fare quello che ama, ne risente.
Come ne risente, se i risultati che si aspetta non arrivano. Chiaro, è e rimane una passione, la sua. Ma il non rispettare quelle che sono le sue aspettative, fa si che il pilota perda fiducia, provando a cambiare qualcosa, che in realtà però non funziona.
Ma il “Nostro”, di pilota, è diverso. Non perde fiducia, anzi, anche se i risultati non arrivano, lui continua al 100% sulla sua strada, perché sa che è quella giusta. Tutti i piloti ne hanno una, di strada. E come tutti, la inseguono, la percorrono, con tutti gli ostacoli possibili ed immaginabili che sul cammino si presenteranno loro. E li superano e li supereranno.
Tutti, tranne uno, di quegli ostacoli. L’ostacolo peggiore, l’ostacolo che mette fine al loro sogno. Il dio denaro. Quel denaro che per girare in pista esce dal proprio conto in banca, quel denaro che per questa passione va via a fiumi. Senza rientrare.
Quel denaro che è richiesto già solamente per qualche litro di benzina, figuriamoci per la pista, per la manutenzione e – per finire – per l’assistenza. Tanti, a volte troppi soldi. Alcuni di problemi non ne hanno, altri si “tirano il collo”, altri ancora sfruttano qualche conoscenza, ma non tutti possono.
Ed il Pilota, lui, di soldi non ne ha. Qualche piccolo sponsor, nulla più. E per gareggiare a certi livelli, non bastano i piccoli sponsor. O meglio, non ne bastano pochi.
Difficile, per il Pilota. Ma lui sorride e finché ne ha l’occasione, non ci pensa. Salta su una moto, qualunque essa sia, e si diverte. Andando forte, molto forte. Perché il Pilota, le capacità le ha. E lo sa.
Il pilota, deve fare il pilota. Deve divertirsi, deve pensare a dare il massimo quando si trova tra i cordoli e le curve di ogni pista. Dovrebbe avere la possibilità di fare quello che sa fare, al meglio.
Sarebbe bello, già, se non ci fossero sempre di mezzo i soldi. Sarebbe bello poter andare in pista, vedere il Pilota divertirsi tra le curve in sella alla sua moto, divertirti anche tu, guardando, dalla tribuna o dai box, quel pilota andar forte, senza pensieri, se non la staccata successiva ed il punto di corda migliore per la curva che deve arrivare. Già, sarebbe bello. Ma non è così, purtroppo. O meglio, non è così per tutti.
Quel sogno, che il Pilota ha dentro, che rischia di doversi interrompere. Quel sogno che, per chi crede in un pilota, diventa proprio, diventa il proprio, di sogno. Quel sogno che chiunque abbia mai guidato una moto ha, quel sogno di proseguire gli anni, sempre e solo, in sella ad una moto. Trasformando la propria passione, non in un lavoro, bensì – semplicemente – nella propria vita.
Photo Credits: Gorini’s Photos