Solitamente, in uno sport, che sia il basket, il calcio, il nuoto, oppure in maniera teorica anche uno sport motoristico, ad andare avanti e proseguire la propria carriera dovrebbe essere quello sportivo che mette in mostra delle capacità, che possono far gola alle squadre, piuttosto che ai team, piuttosto che ad allenatori e così via.
In maniera teorica chi ha talento va avanti e chi invece suo malgrado non ne ha o ne ha meno, se vuole proseguire la sua carriera sceglie categorie diverse, livelli diversi, oppure pratica lo sport in questione solo ed esclusivamente come passione.
Ed invece, negli sport motoristici ed in particolare oggi vogliamo analizzare il mondo delle moto, non sembra funzionare così. Sono in tanti che dicono che il pilota con talento va avanti e quello che invece non è talentuoso no, ma purtroppo non è così e non sarà così.
I team, che dovrebbero puntare al pilota più forte in circolazione per puntare alla vittoria delle gare, del campionato, e così via, preferiscono scegliersi quello che arriva con la bella valigia piena di soldi contanti, quei soldi che permettono alla squadra di essere tranquilla per la stagione, magari di avere anche un buon utile e non dare di matto per cercare sponsor in proprio, perchè se li porta il pilota è ancora meglio.
Un circolo vizioso che anno dopo anno cresce ed aumenta, con la scusa dell’aumento delle gare, dei cambi regolamentari, dell’aumento dell’IVA, di quello e di quell’altro, fatto sta che la cifra che viene chiesta ai piloti – ed ai genitori dei piloti, perchè parliamo anche di realtà nazionali con ragazzini che vanno dai 12 ai 18/19 anni – continua a crescere anno dopo anno.
Giusto per fare un po’ di chiarezza, a chi non fosse dell’ambiente, questa è la lista della spesa se a qualcuno venisse l’idea di far coltivare al proprio figlio o di coltivare in proprio, la passione di una vita, affidandosi ad uno dei team in circolazione (fatta eccezione per alcuni casi particolari, o per accordi vantaggiosi fatti dal talento o dalle conoscenze) per terminare una stagione:
SUPERSPORT 300: Categoria entrante a livello di costi al CIV, con una cifra compresa tra i 20.000€ ed i 30.000€ si può pensare di completare una stagione al top con un team di livello, grazie a moto praticamente stradali dai costi contenuti.
PREMOTO3 125: Categoria per i giovanissimi, con costi non da giovanissimi. La cifra necessaria varia, tenetevi forte, dai 30.000€ ai 50.000€ per 6(!!) appuntamenti di Campionato Italiano, variando sempre a seconda del Team e delle conoscenze/contatti. Se qualcuno riuscisse a strappare un contratto a meno, potrebbe considerarsi la persona più felice al mondo.
PREMOTO3 250: Come la 125, categoria per giovanissimi, ma con un prezzo ancora maggiore della precedente. I costi vanno da un minimo di 35/40.000€ ad un massimo, a volte, anche superiore ai 50.000€, considerando l’IVA. Non per tutti, intendiamoci, se un Team punta a vincere e vuole il pilota o i piloti forti i costi si abbassano, ma mediamente la cifra è quella.
MOTO3: Lasciate ogni speranza voi ch’entrate. Se pensate di avere abbastanza soldi, non è detto che lo siano veramente. Per fare una stagione di Campionato Italiano Velocità con un Team buono nella classe Moto3, minimo minimo, dovete staccare un bell’assegno da 50.000€ sonanti. Ma non è affatto detto. Alcuni team chiedono questa cifra, migliaio di euro più, migliaio meno, ma la media si aggira su cifre ben maggiori. E parliamo di cifre che vanno dai 70/80.000€ ai ben più consistenti 100/110.000 che alcune squadre chiedono. In più, a volte, senza includere test, vestiario, danni e chi più ne ha più ne metta. Una vera e propria follia.
E le cifre di cui parliamo si riferiscono solo alla rassegna nazionale dell’ELF CIV, pensate voi se un pilota vuole andare avanti ed arrivare al CEV, il Mondiale Junior, oppure al Mondiale Moto3. Per l’ex campionato spagnolo, molti dei team, anche tra i più insospettabili, per meno di 120.000€ non si siedono al tavolo a trattare, arrivando spesso anche a 150.000€, se non di più.
Non parliamo poi del Mondiale, in cui o ci arrivi per le tue capacità che devono essere però fuori dal comune, ma molto fuori dal comune, oppure anche se sei un bravissimo pilota che già ha vinto gare nei campionati nazionali o nel mondiale Junior, spesso la cifra necessaria va oltre i 200.000€. Roba che ci si compra una casa, un auto e si vive pure bene per un po’.
Follia. Ma dobbiamo anche, per dovere di cronaca, scindere alcuni aspetti. Dei team che partecipano ai campionati, soprattutto quelli nazionali, ce ne sono alcuni iper ufficiali, con fior di sponsor che contribuiscono in gran parte alle spese, ed altri che invece sono realtà private e, per quanto molto competenti ed in grado di battere anche i team più blasonati, fanno sicuramente più fatica a trovare il budget per la stagione.
Non ci si stupisce infatti se una squadra privata chiede 50/60/70 mila euro per completare una stagione, ci si stupisce ben di più se a farlo, e spesso a chiedere cifre ancora maggiori, è un team supportato da aziende con fatturato da milioni e milioni di euro e soprattutto con sponsorizzazioni enormi a favore delle squadre.
E’ vero, si può anche affermare come il team sia una azienda e come tale debba far quadrare i bilanci, prima dei risultati e del portare avanti il pilota forte, piuttosto che quello “con la valigia”. Vero, ma è anche vero come in uno sport in cui a contare, alla fine, sono i risultati, avere un pilota magari pagante che però porta in giro la propria moto ed i propri sponsor lontano dalle posizioni che contano non è la miglior pubblicità possibile.
Un peccato però che la maggior parte di coloro che hanno le strutture giuste per coltivare i talenti preferiscano il conto in banca ai risultati in pista. Un peccato, che chi ha le strutture per aiutare i giovani, preferisca svuotar loro il portafogli, spremendo loro e le loro famiglie come degli agrumi.
Un peccato, tutto questo, ma chiariamo come non si voglia fare di tutta un erba un fascio, nel senso che per (molti) team che ragionano in questo modo, ce ne sono altri – senza far nomi – che invece preferiscono chiedere meno o addirittura far correre i propri piloti gratis pur di vedere le vittorie ed i buoni risultati arrivare uno dopo l’altro.
Fortunatamente, anche se non sono tanti, di team così ce ne sono e spesso sono anche i più insospettabili, quelli di cui ti chiederesti “ma chissà quanto chiederanno?” ed invece chiedono la metà o ancora meno di altri pseudo benefattori.
Ed è un peccato, perchè il pilota talentuoso, dovrebbe sempre emergere e non essere costretto ad andare a correre nei campionati minori, piuttosto che nelle categorie minori, in cui la moto ed il team contano meno e conta sempre di più il valore del pilota. La lista è piena, anche in passato, di ragazzi a cui è andata così.
E la speranza è che questa lista non aumenti. Il dubbio, è che continuerà ad annoverare nomi in maniera inesorabile…