Ultimo round della stagione del Campionato Italiano Velocità a Vallelunga e Kevin Sabatucci, in sella alla Yamaha del ProGP Racing, arriva sul tracciato romano con ancora la possibilità di giocarsi il titolo italiano Supersport 300, distaccato di 35 lunghezze da Manuel Bastianelli e di 11 dal campione uscente Luca Bernardi.
In un weekend difficile dal punto di vista meteorologico, con le previsioni a dare pioggia nelle giornate di sabato e domenica, Kevin ha sfruttato i turni del giovedì per mettere a punto al meglio la moto, dopo alcuni problemi di setup riscontrati nel primo turno, abilmente corretti dal ProGP Racing e dal giovane alfiere ascolano.
Con il dubbio pioggia per la seconda qualifica del sabato mattina, Kevin sfrutta la qualifica 1 al meglio, cercando di conquistare la miglior posizione possibile sulla griglia di partenza, ma l’impedimento di alcuni avversari che chiudono il gas nell’ultima curva dell’ultimo giro, rimanendo pericolosamente in traiettoria, impedisce a Sabatucci la conquista di una prima fila ampiamente alla portata, con i primi due settori del giro sotto il tempo della pole, costringendolo a scattare da una comunque positiva quinta piazza.
Al sabato, ecco che la tanto attesa pioggia fa capolino e Kevin sfrutta il turno bagnato per prendere confidenza con quelle che saranno poi le condizioni della corsa, che si andrà a disputare nel pomeriggio, cercando di trovare il feeling con la sua R3 anche nelle condizioni di pioggia e di asfalto bagnato, una condizione provata finora solamente una volta nella Supersport 300.
Alle 16, l’asfalto è bagnato e Kevin, convinto e fiducioso dei propri mezzi, nonostante parta dietro ai rivali in campionato, scatta subito al meglio e sin dalle prime curve sembra che la confidenza con le condizioni dell’asfalto sia buona e subito si verifica un colpo di scena, con Bastianelli che scivola al tornantino.
Campionato che dunque si può riaprire, con il numero 15 che riparte ma molto indietro, e Kevin che inizia subito a recuperare le ultime posizioni che mancano, per portarsi in terza piazza, alle spalle di Facco e Goretti, quando la sfortuna decide che il pilota ascolano non può più lottare per il titolo italiano.
Infatti, nel corso del terzo passaggio, Goretti, fino a quel momento secondo in classifica, a causa di un eccesso di confidenza e foga, dovuto anche alla poca esperienza del giovane marchigiano, con un asfalto insidioso come il bagnato, scivola e coinvolge l’incolpevole Kevin, che non può far altro che cadere, colpendo in pieno l’avversario.
Leva del cambio rotta e gara finita, con buona pace delle grandi possibilità di vittoria dell’alfiere del ProGP Racing, che stava aspettando il momento giusto per portare a termine una possibile rimonta, vista la grande confidenza che in quel momento Sabatucci aveva in sella alla sua R3 su questo tipo di asfalto.
Grande arrabbiatura e delusione, per un episodio sfortunato, che ha visto un pilota cadere ed involontariamente andare a coinvolgere anche Kevin, con l’aggravante però della doppia delusione per il pilota ascolano, che in un colpo solo ha dovuto dire addio alle possibilità di vincere il campionato, ma anche la corsa.
Smaltita la delusione del sabato, Sabatucci torna in pista e dopo un warm up bagnato per verificare che fosse tutto a posto nella moto, rimessa a nuovo dai meccanici del team ProGP, arriva il momento della gara, in una condizione di incertezza assoluta, con la pista ancora un po’ bagnata, ma per alcuni tratti asciutta.
L’incertezza regna sovrana, ma alla fine i primi montano tutti le rain, con Kevin ed il compagno Bertè a scegliere di montare una gomma da asciutto al posteriore, così come altri piloti nelle retrovie, mentre Arcangeli, Goretti ed altri decidono di andare completamente da asciutto, sperando che la pista asciughi definitivamente.
Sfortuna per Kevin vuole che esca il sole e giro dopo giro la pista continua ad asciugare, ma Sabatucci vuole la vittoria e si mette in testa al gruppo formato dal compagno Bertè e dai piloti con le rain Bernabè, Giacomini e Bernardi, in difficoltà ed ormai tagliato fuori dalla lotta per il titolo.
A metà gara, con la pista ormai quasi totalmente asciutta, Arcangeli torna sotto e sembra che debba riuscire ad andarsene, avendo la configurazione di gomme più performante in quella condizione, ma nonostante tutto Kevin ed il compagno di team riescono a rimanere attaccati al riminese.
Sabatucci non molla ed all’ultimo passaggio, dopo aver studiato attentamente il rivale ed aver capito dove poterlo attaccare, passa al comando e prova a conquistare la vittoria, con alle spalle anche Bertè che tenta l’attacco su Arcangeli, che però ripassa subito e si mette alle spalle di Kevin.
All’ultima curva, uscito dall’ultima esse con un buon vantaggio, Kevin imposta una traiettoria stretta, per evitare l’attacco interno del rivale, andando a girare molto vicino al cordolo, proprio per costringere Arcangeli a provare un difficile attacco in altro modo, non essendoci lo spazio per passare all’interno.
Tuttavia, il riminese decide che la gara la “deve” vincere e non curandosi minimamente di Kevin si butta all’interno, dove lo spazio non c’è, appoggiandosi alla Yamaha guidata dal pilota ascolano, che viene letteralmente speronato e lanciato per terra da Arcangeli, in una manovra tanto scorretta quanto pericolosa.
Kevin riparte e taglia il traguardo in dodicesima posizione, con l’arrabbiatura per una manovra oltre i limiti che ha impedito a Sabatucci di terminare la corsa dove avrebbe meritato, ovvero in prima posizione, al termine di una corsa che, visto le condizioni della pista negli ultimi passaggi, Arcangeli avrebbe dovuto dominare e non aver bisogno di tentare, di proposito, un attacco impossibile all’ultima curva.
Nel post gara, dopo la giusta richiesta di chiarimento da parte di Kevin, ecco arrivare la “sanzione” ad Arcangeli a cui, per una manovra “oltre il limite”, viene comminata una ammenda, una pena decisamente minore del danno comminato a Sabatucci, oltre che non in linea, creando un pericoloso precedente, con i buoni esempi che bisognerebbe dare, soprattutto ai giovani che corrono in queste categorie, giovani che, come il pilota riminese, fanno parte anche di un progetto che la Federazione promuove per i giovani e che dovrebbe porsi, come primo obiettivo, quello di essere una scuola, oltre che di supportarli.
Un finale amaro, dunque, con due cadute in cui il 19enne ascolano non ha nulla da recriminarsi, due episodi che hanno visto Kevin sfortunato protagonista, due avvenimenti assolutamente diversi, con un errore – costato però caro all’incolpevole Sabatucci in gara 1 – ed una scorrettezza, decisamente volontaria, in gara 2.
Nonostante tutto, però, tanto di cappello a Kevin ed al ProGP Racing, che al termine di una stagione incredibile conquistano 9 podi su 12 gare di Campionato Italiano, due scivolate non per colpa loro, da unire poi alla grandissima prestazione all’esordio nel Mondiale Supersport 300, con un podio ad Imola che rimane nella mente e nei ricordi di tutti quanti.
Si chiude così il 2018 di Kevin Sabatucci, che conquista, nonostante le due incolpevoli cadute di questo weekend, la terza posizione in campionato ed al Motor Bike Expo di Verona sarà premiato due volte, essendosi aggiudicato anche la graduatoria riservata ai giri veloci, in una stagione che dimostra il reale potenziale del 19enne ascolano.
Kevin Sabatucci: “Sinceramente, su questo weekend c’è poco da dire e molto da dire allo stesso tempo. Siamo stati competitivi in ogni condizione, dall’asciutto, al bagnato, passando per le condizioni miste, abbiamo dato l’ennesima dimostrazione di farci trovare pronti ad ogni evenienza e con questo fine settimana, risultati alla mano, avremmo potuto completare una splendida ed inaspettata rimonta nella classifica generale. Purtroppo, un errore di un altro pilota in gara 1 mi ha costretto a cadere e dover dire addio ad una corsa in cui avrei potuto giocarmi la vittoria, mentre in gara 2 penso di aver fatto una delle mie migliori gare in tutta la carriera, sono stato lucido nel far andare avanti Arcangeli, che sapevo avesse entrambe gomme da asciutto mentre io avevo una rain davanti, e vedere se riuscivo comunque a starci. Ho visto che non andava via e allora l’ho studiato un paio di passaggi e mi sono preparato un giro perfetto, fino all’ultima curva, quando nonostante io abbia impostato la traiettoria per impedirgli di passarmi all’interno e costringerlo a qualcosa di diverso, lui ha deciso di entrare con l’idea di buttarmi a terra, riuscendoci, e costringendo me ed il mio team a non poter conquistare una vittoria che ci siamo meritati sul campo. Il brutto, poi, è che non vengano prese delle decisioni corrette e consone alla manovra compiuta, dando di fatto il la alle scorrettezze, una cosa che io non concepisco nelle corse, corse nelle quali ho sempre fatto in modo di non commettere scorrettezze. Un peccato finire così, volevo regalare un’ultima grande gioia al team che mi ha permesso di rilanciarmi dopo 3 anni difficili, ad Omar (Menghi, ndr), che mi ha accolto nel ProGP Racing come se fossi uno di famiglia, a Simone, che fin dall’anno scorso mi ha messo a disposizione, assieme ad Omar e Francesco e, quest’anno, a Marco, una moto spettacolare e sempre al top. Non potrò mai finire di ringraziarli per tutto quello che abbiamo fatto insieme e che senza di loro non sarebbe mai riuscito. Voglio ringraziare anche tutti i miei sponsor, le persone che mi hanno seguito e, ultima ma non ultima, la mia famiglia che mi permette di correre e mi supporta sempre. Chiudiamo il campionato in terza posizione ed ora, vediamo cosa ci riserverà il 2019!”